I compagni di Socialist Appeal, la sezione britannica della Tendenza marxista internazionale, sono stati presi di mira dalla polizia e dal resto dell’establishment per aver condotto una campagna determinata di solidarietà con il popolo palestinese.Vi chiediamo di aiutarci in questa lotta.
Intifada fino alla vittoria!
[Originariamente pubblicato su socialist.net]
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Mentre il movimento a sostegno della Palestina cresce, la classe dominane britannica diventa sempre più ansiosa e disperata.
Il ministro dell’Interno Suella Braverman ha pubblicamente denunciato le proteste di massa contro la guerra israeliana a Gaza – compresa la manifestazione di mezzo milione di persone tenutasi lo scorso fine settimana a Londra – come “marce dell’odio”.
Di conseguenza, questo ministro conservatore ha invitato la Metropolitan police (Met- la forza di polizia dell’area della Grande Londra, ndt) ad adottare un approccio duro contro i manifestanti pro-Palestina.
Insoddisfatto della risposta della Met dopo una sua prima lettera ai capi della polizia, in cui chiedeva di “usare tutta la forza della legge” contro gli attivisti per il “crimine” di sventolare le bandiere e intonare slogan, Braverman ha chiesto una maggiore repressione da parte della polizia.
Ubbidendo alla voce del padrone, il commissario della Met Sir Mark Rowley ha affermato che lui e i suoi ragazzi in divisa blu faranno “tutto il possibile per togliere dalle strade gli individui pericolosi che infrangono la legge”.
“Continueremo a farlo, daremo la caccia a questi individui, studieremo nuove tattiche”, ha aggiunto Rowley. “Questo è il nostro lavoro”.
In altre parole, come i marxisti hanno sempre sottolineato, il ruolo della polizia è quello di reprimere coloro che lottano contro l’ingiustizia e l’oppressione, e di proteggere gli interessi dei ricchi e dei potenti.
Caccia all’uomo
Nell’ambito delle “nuove tattiche” della Met, la polizia sta prendendo di mira attivisti specifici, utilizzando i social media per portare avanti una caccia all’uomo contro manifestanti di spicco.
Mercoledì scorso (1° novembre), l’account Twitter ufficiale della Met Police ha pubblicato le foto di 11 persone che hanno partecipato alle recenti manifestazioni in Palestina, tutte accusate di “allarme, disturbo e pericolo aggravati da motivi razziali”. Il post era accompagnato da un appello alla popolazione affinché aiutasse la polizia a identificare queste persone.
Naturalmente, gli organi di informazione reazionari come il Daily Mail e GB News hanno fatto la loro parte, ripubblicando queste foto sgranate come parte della loro continua campagna contro i sostenitori della causa Palestinese
In particolare, tra le persone ricercate per essere interrogate nell’ambito dell'”Operazione Brock” c’erano tre compagni del Socialist Appeal.
Intimidazioni
Questa perquisizione di polizia è stata condotta nel contesto di una raffica di attacchi contro i nostri compagni, con le autorità universitarie, i giornali di destra e le organizzazioni sioniste che hanno tentato di intimidire gli attivisti di Socialist appeal per aver difeso lo slogan rivoluzionario: “Intifada fino alla vittoria!”.
I nostri avversari hanno tentato di diffamarci e demonizzarci, di intimidirci e di calunniarci.
Ci hanno accusato di “incitare alla violenza”, di essere “antisemiti” e “simpatizzanti del terrorismo”.
E soprattutto hanno cercato di mettere a tacere noi comunisti per aver osato dire la verità sull’oppressione del popolo palestinese da parte dello Stato israeliano e sulla complicità della “nostra” classe dominante imperialista in questi crimini.
Le nostre società marxiste nelle università sono state chiuse. I nostri compagni sono stati minacciati di azioni disciplinari dai loro datori di lavoro. La nostra organizzazione è stata oggetto di attacchi isterici da parte di giornali di regime come il Telegraph, il Jewish Chronicle e altri.
In tutti questi casi, i nostri compagni sono rimasti saldi al loro posto: lottando coraggiosamente per il nostro programma, le nostre rivendicazioni e i nostri slogan; difendendo il diritto alla protesta e alla libertà di parola; mobilitando lavoratori e studenti in solidarietà con i nostri fratelli e sorelle palestinesi.
Abbiamo organizzato manifestazioni locali. Abbiamo presentato e approvato un nostro Ordine del giorno nei sindacati. E ieri, sotto interrogatorio in una stazione di polizia dell’est di Londra, i nostri compagni hanno risposto politicamente ai loro interroganti.
Inoltre, hanno ribaltato la situazione, accusando la polizia di aver lanciato una caccia alle streghe politica senza alcuna base legale. Al termine dell’interrogatorio, gli agenti si sono scusati a malincuore, togliendo le foto dei compagni dalla loro lista di “ricercati”. Abbiamo anche ricevuto una consulenza legale per presentare una denuncia formale contro il Met per questi attacchi pretestuosi.
A testa alta
Con orrori ancora più grandi che attendono i civili innocenti a Gaza e un movimento di massa ancora più imponente che potrebbe esplodere nelle strade della Gran Bretagna in risposta ad essi, possiamo aspettarci che la classe dominante aumenti la sua repressione contro i sostenitori della causa palestinese.
È chiaro che lo Stato britannico sta cercando di soffocare il movimento e di soffocare chiunque sia solidale con la Palestina e contro l’imperialismo. La sinistra e il movimento operaio devono resistere a queste pressioni e organizzarsi per difendere i diritti democratici.
In ogni caso, i comunisti della Tendenza marxista internazionale resteranno a testa alta. Non ci faremo intimidire.
Continueremo a essere i più determinati combattenti della nostra classe. Continueremo a lottare contro l’imperialismo e l’oppressione. E continueremo a gridare “intifada fino alla vittoria!”.
Rivoluzione
Ma per farlo, abbiamo bisogno del vostro aiuto.
In primo luogo, abbiamo bisogno che sosteniate la stampa operaia – il giornale e le pubblicazioni di Socialist Appeal – e che ci aiutiate a diffondere le idee che l’establishment non vuole farvi sentire. Abbonatevi oggi stesso.
In secondo luogo, abbiamo bisogno di fondi. La classe capitalista ha enormi risorse a disposizione quando si tratta di attaccare i lavoratori. Abbiamo bisogno di una nostra cassa di resistenza, per combattere le battaglie legali che ci capitano; per continuare a produrre il nostro materiale politico, tra cui manifesti, locandine, opuscoli e podcast; e per costruire il nostro apparato in modo da espandere e rafforzare le nostre campagne. Quindi fate un’offerta oggi stesso.
Soprattutto, abbiamo bisogno di più militanti: quadri rivoluzionari che vogliano realizzare una Federazione socialista in Medio Oriente, organizzarsi nella lotta per rovesciare il capitalismo e costruire le forze del comunismo in Gran Bretagna e oltre. Unisciti a noi oggi stesso.
Solo costruendo una forte organizzazione rivoluzionaria potremo contrastare gli attacchi della destra e la repressione dello Stato britannico, far cadere i Tories, l’imperialismo e tutti i guerrafondai e conquistare una vera libertà per i lavoratori e i giovani in Palestina, in Gran Bretagna e in tutto il mondo.